Future food design: cos'è e come può sensibilizzare l'economia del futuro

Eurocarni n°8, 2020

Articolo di Francesca Monti

Rubrica: progettare la carne

Statistiche, analisi, ricerche, siamo quotidianamente sommersi da dati e dalle loro interpretazioni. Oggi questo non è l'unico strumento sensibile per analizzare la direzione del mercato, oggi il design ci viene in aiuto mettendoci di fronte al fatto compiuto.

Il Future Food Design fa parte di quel settore del design chiamato speculativo. Questo modello di progettazione si basa sull’ampliamento dello sguardo, dell’immaginazione e delle prospettive al fine di proporre nuovi immaginari futuri possibili, capaci di porre domande e, a volte, di dare risposte sui grandi problemi della società. Il design speculativo è sostanzialmente un catalizzatore di ispirazioni utili a ridefinire collettivamente la nostra relazione con la realtà.

Come possiamo affrontare le sfide future? In che direzione ci stiamo muovendo?

Sono due grandi domande, alle quali si sta cercando di dare risposta anche attraverso il design. Siamo tipicamente abituati ad immaginare questo approccio applicato all’innovazione estetica e funzionale dei prodotti; in realtà il design si sta sempre più occupando di questioni di ampio respiro. Si tratta dell’applicazione di uno sguardo intrinseco alla sua natura, che troviamo in una delle sue prime espressioni nella ferrovia di Great Western passante per Oxford, progettata da Isambard Kingdom Brunel nel 1833 e rappresentata nel celebre dipinto di Turner “Pioggia, vapore e velocità” nel 1844.

La ferrovia è stata pensata non solo per migliorare il viaggio come esperienza, ma anche immaginandola all’interno di un sistema di trasporto integrato attraverso il quale ci si potesse imbarcare su un treno a Londra e sbarcare a New York. Chiaro esempio di come il design non si limiti alla forma e all’esperienza ma tenti di plasmare e migliorare la qualità degli stili di vita.

L’aspetto interessante di questo approccio alla costruzione di scenari futuristici è il fatto che trascende dalle limitazioni etiche, politiche, culturali e tecnologiche. Sostanzialmente la visione proposta non è reale, ma può essere possibile, plausibile, preferibile e probabile.

La funzione principale del design speculativo è quella di generare domande, riflessioni e dibattiti che aiutino a capire meglio il nostro tempo e in modo particolare il mercato del domani. Per questo motivo anche aziende come Pepsi e Ford hanno iniziato a prendere in considerazione gli scrittori di fan-tascienza, ovvero quei designer dotati di un approccio futuristico e quasi fantascientifico, capaci però di trasformare la loro visione in prodotti e strategie concrete e innovative.

Quali sono le questioni più dibattute oggi nel mondo del food?

Sicuramente i cambiamenti climatici, ma anche l’aumento della popolazione, la scarsità di risorse e la povertà restano temi caldi, forse non così impattanti nell’agenda setting dei mass media, ma ancora molto presenti e vicine a noi. Entriamo ora nel merito del settore della carne, vediamo cosa stanno proponendo i Future Food Design di successo e cerchiamo di riflettere su quali potrebbero essere le domande e le questioni che potrebbero guidare l’economia del settore nel prossimo futuro.

Paul Gong (paulgong.co.uk), designer speculativo, artista e curatore, ha progettato “The Cow of Tomorrow”, la mucca del domani, muscolosa e potenziata. Il progetto parte da una ricerca scientifica e utilizza la biotecnologia per ottimizzare la macellazione e produrre i tagli di carne bovina più desiderabili.

Ciò che porta Gong è un prototipo, un modo per valutare e anticipare la traiettoria tecnologica per un futuro sostenibile prima che l’industria trasformi metodi e logiche in realtà. Il tentativo del designer non è portare ad una soluzione ottimale ma far riflettere. Spiega Gong: «Questo progetto esplora il modo in cui le tecnologie emergenti facilitano il tentativo dell’uomo di aumentare il suo controllo sulla natura e se ciò sarebbe positivo o negativo». Se la domanda di certi tipi di tagli aumenta notevolmente, mentre la richiesta di altre tipologie cala e rimane bassa la produzione, il mercato, il sistema capitalistico, porterà le aziende in quella direzione, ovvero ad investire sul controllo tecnologico della natura animale.

L’esempio introduce un tema fondamentale, ovvero quello della responsabilità dei consumatori. Come sostiene l’economista Luigino Bruni, le persone devono iniziare a metterci la testa quando fanno la spesa.

Il nostro potere non è solamente legato all’acquisto del prodotto in sé, ma diventa importante e rilevante soprattutto in merito alle logiche etiche, sociali, ambientali che vi sottendono.

Se vogliamo cambiare dobbiamo iniziare dal mondo in cui spendiamo i nostri soldi, perché, come ribadisce Bruni, la responsabilità civile è anche del consumatore, non solo dell’imprenditore. Dunque, riscopriamo la ricerca di valore e di eticità negli alimenti, ovvero la loro dimensione più umana e a noi prossima, capace di guidarci verso un domani sostenibile e desiderabile in cui la natura animale viene apprezzata nella sua totalità e unicità.


Francesca Monti